Il 2020 non passerà certo alla storia come il migliore anno della storia dell’umanità. L’avvento della pandemia ha radicalmente mutato la vita delle persone, andando a toccare alcuni aspetti, come ad esempio la socialità, che sono un tratto caratteristico della maggior parte delle comunità presenti nel mondo, specie quella italiana.
È fuor di dubbio, infatti, come gli italiani prediligono condividere buona parte del proprio tempo libero con amici o affetti più cari, magari davanti ad una pizza accompagnata da una buona birra. Momenti di convivialità venuti meno, al momento, per ottemperare compiutamente a quanto disposto dalle autorità sanitarie, al fine di contenere il dilagare del maledetto virus.
E-commerce, il trend proseguito anche nel periodo post lockdown
L’aspetto sociale, però, è solo uno dei tanti risvolti negativi causati dalla comparsa del covid 19. Anche l’economia reale, purtroppo, è stata toccata in maniera significativa, a causa di una recessione addirittura superiore a quella fatta registrare durante il secondo conflitto bellico. Le attività commerciali chiuse, in tal senso, hanno contribuito a dare una brusca frenata ai consumi, al pari del significativo aumento delle ore delle casse integrazioni.
Tra i pochi comparti a salvarsi della forza deflagrante del virus si segnala l’e-commerce, che ha spiccato ulteriormente il volo dopo svariati anni in cui ha fatto registrare una costante e progressiva crescita. D’altro canto, questo settore consente di poter rispettare, compiutamente, il protocollo sanitario, oltre ad essere stato, specie durante il primo rigidissimo lockdown, l’unico canale al quale rivolgersi per acquistare beni o servizi.
Anche un popolo come quello italiano, storicamente poco incline ai cambiamenti, ha potuto apprezzare tutti i vantaggi che è in grado di fornire l’e-commerce. Oltre alla comodità, infatti, i consumatori italiani hanno potuto apprezzare quanto sia conveniente, in termini prettamente economici, optare per gli acquisti online, con risparmi, talvolta, che raggiungono la doppia cifra percentuale.
Non stupisce, di conseguenza, che la frequenza degli acquisti on line sia cresciuta nell’intero 2020 di quasi l’80%, con un incremento costante anche nel periodo post primo lockdown. Un dato che testimonia, ulteriormente, come i cittadini del Belpaese abbiano colto i vantaggi che il commercio in rete è in grado di regalare loro.
Il caso di eBay: chi si rivolge al portale statunitense?
Un cambiamento epocale nelle abitudini dei cittadini, che ha dato impulso al digitale nel nostro paese e portato le aziende ad investire risorse in questo settore, seppur in colpevole ritardo rispetto ad altre grandi nazioni europee. Non solo le imprese, però, hanno fiutato come il commercio on-line sia indispensabile alle soglie del terzo decennio del nuovo millennio.
Anche moltissimi privati cittadini, infatti, sono riusciti ad ottenere dei buoni guadagni vendendo oggetti online, come messo in evidenza anche da un autorevole sito come Foyhotech.it in un articolo riguardante eBay, storico portale statunitense che consente di vendere o mettere all’asta oggetti online. Per alcuni soggetti privati, oltretutto, il commercio online è diventato equiparabile – in termini di ricavi – ad un vero e proprio lavoro.
L’incremento di venditori italiani su eBay negli ultimi dodici mesi, è stato alquanto significativo. Molti lo sfruttano per vendere quegli oggetti che non sono più utilizzati o ritenuti, ormai, poco interessanti, oppure vi fanno ricorso quando trovano oggetti di cui, non di rado, non ricordavano neppure di possedere.
Questa modalità, per quanto ovvio, non può essere equiparata ad un business, ma può essere utile in un momento, come quello attuale, dove si è spesso costretti a fare i salti mortali per far quadrare i conti a fine mese: un piccolo aiuto, all’occorrenza, per il bilancio economico familiare.
Diverso, invece, il discorso per chi possiede un’attività. Molti esercenti nostrani hanno deciso, saggiamente, di aprire un profilo eBay per mettere in vendita i beni reperibili anche nel proprio punto vendita, ampliando il proprio business per reggere meglio l’onda d’urto della pandemia.