MSF, acronimo di Medici Senza Frontiere, ha ripreso via mare delle operazioni di ricerca, assistenza medica e psicologica e soccorso nella zona del Mediterraneo Centrale, esattamente in quel tratto di mare tra l’Africa e l’Europa. La prima operazione risale agli inizi del 2016, ma mancavano le condizioni legali e di sicurezza perché l’equipe di MSF potesse operare in serenità ed efficienza e per le persone soccorse, quindi tutte le attività furono sospese fino ad oggi.
La Dignity I è la nave da soccorso ufficiale di MSF e opera principalmente in una zona dove sono morte quasi 3000 persone tra donne, bambini e uomini in cerca di una vita migliore in Europa, lasciando la patria dilaniata da guerre ed eccidi. Lunga 50 metri, la Dignity I è salpata dal porto de La Valletta lo scorso 21 aprile. Come capacità, la Dignity I può accogliere 400 persone, più un equipaggio di 16 persone, compreso il personale medico qualificato per medicamenti di routine e d’emergenza, ma anche per un supporto psicologico.
MSF ha deciso di posizionare la nave proprio nelle acque al nord della Libia ed è già impegnata in operazioni importanti di soccorso: già al 23 aprile la nave ha accolto 305 persone dell’Eritrea da una nave soccorso italiana, per poi navigare verso il campo MSF della Sicilia dove le persone eritree tra cui molte donne e bambini saranno accolte e curate al meglio. Si prevede che la Dignity I dovrà aumentare la portata delle operazioni marittime in vista dell’estate nel Mediterraneo.