Dimostrazione di forza, la forza della musica e dell’arte. A poco più di un mese dalla liberazione di Palmira dalle barbarie dell’ISIS, la Russia ha portato la Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo a suonare nell’antico teatro della città vecchia, patrimonio dell’Unesco. Un concerto dove ridondava la musica di maestri quali Bach, Shchedrin, Prokofiev, a rompere definitivamente il silenzio imposto dall’ISIS.
Un concerto in mezzo alla guerra e in Siria, a Palmira, per ribadire che senza Mosca ci sarebbe ancora l’ISIS che taglia le gole e fa scorrere il sangue lungo il pavimento del teatro antico. Diretta da Valerjj Gergiev, la Marinskjj Orchestra di San Pietroburgo ha ufficialmente preso possesso del teatro antico, restituendo la sua funzione naturale di perla della cultura e dell’arte.
I russi stanno ristrutturando Palmira e il concerto è stato organizzato quasi in sordina, per timore di rappresaglie: la Russia è ancora coinvolta nel conflitto e, sia chiaro, bene che i russi abbiano a cuore l’arte del territorio siriano, ma non bene che bombardino anche popolazione civile. Putin, comunque, ha voluto dire grazie a chi c’era, ribadendo che la presenza è significativa e dimostrazione di coraggio e forza. Sarebbe un sogno se la forza dell’arte e della cultura prevalessero contro le bombe e la guerra.