L’11 maggio 2016 è diventata una data storica per l’Italia, in quanto è passata la legge sulle Unioni Civili fra coppie omosessuali. Più diritti (manca la reversibilità) per le coppie di fatto, non importa se sono uomo-uomo o donna-donna. Se per Matteo Renzi ieri era un giorno di festa, per il mondo cattolico è un giorno da dimenticare, in quanto stanno lavorando sul referendum, mentre esiste chi si astiene e si divide in più fazioni, anche membri dello stesso partito.
Il solito Matteo Salvini provoca invocando l’obiezione di coscienza per i sindaci che non in tendono applicare la legge, mentre il voltabandiera dei 5Stelle resterà scolpito nella storia, visto che si sono astenuti.
Ecco in cosa consiste in breve questa legge sulle Unioni Civili: intanto, l’unione civile tra due persone dello stesso sesso deve essere costituita di fronte all’ufficiale di Stato Civile e con due testimoni; l’atto viene registrato nell’archivio dello Stato Civile. Gli obblighi previsti per le Unioni Civili sono l’assistenza morale e materiale alla coabitazione e contribuire ai bisogni comuni. Non è previsto l’obbligo di fedeltà. Per la durata dell’unione civile si può scegliere un cognome comune, il regime patrimoniale si può scegliere, ma quello ordinario è la comunione dei beni, ossia se non si comunica diversamente, sarà esplicita la comunione dei beni; le parti devono concordare la residenza comune e l’indirizzo della vita familiare.