Dove fare azienda all’estero: le destinazioni più promettenti

Molti professionisti e aspiranti tali hanno già notato come il mondo del lavoro moderno stia attraversando una fase trasformativa senza precedenti, soprattutto dietro la spinta di fenomeni prorompenti come quello della digitalizzazione e dell’iperconnessione globale. Simili fattispecie hanno aperto nuove possibilità, abbattendo barriere geografiche e permettendo di accedere a risorse e mercati che, un tempo, sembravano essere irraggiungibili. Uno scenario senz’altro peculiare, quello appena delineato, all’interno del quale molti imprenditori iniziano ad affacciarsi, desiderosi di uscire dai confini nazionali per mettersi in cerca di nuove e preziose opportunità per poter avviare o trasferire la propria azienda in contesti più favorevoli e vantaggiosi. Ciò nonostante, è bene puntualizzare il fatto che fare impresa all’estero sia un percorso non esente da sfide, all’interno del quale è necessario considerare tutta una serie di fattori, tra cui anche il quadro normativo di riferimento, i costi operativi, le prospettive economiche e le infrastrutture locali. Inoltre, è importante pensare alle barriere culturali e linguistiche, in grado di colpire i professionisti non soltanto dal punto di vista lavorativo. Al di là di questo e di una fase di ambientamento iniziale necessaria per potersi sentire parte del tessuto socioeconomico locale, però, fare azienda all’estero presenta una moltitudine di vantaggi, a patto che si scelga attentamente la propria destinazione. Scopriamo, quindi, di seguito alcune delle più vantaggiose.

Arabia Saudita

Una visione ambiziosa e strategica come quella del Vision 2030 – fondo di investimenti saudita miliardario per le aziende innovative – ha reso investire in Arabia Saudita una delle soluzioni più attraenti per potenziali stakeholder ed imprenditori. Il Paese punta, per il 2030, a diversificare la propria economia, allo scopo di ridurre la dipendenza dal petrolio per poter convogliare i propri sforzi economici in settori come quello del turismo, della tecnologia, dell’energia rinnovabile e dell’intrattenimento. Inoltre, sul territorio si stanno istituendo molte zone economiche speciali, ricche di sgravi fiscali e regolamentari. La modernizzazione delle normative aziendali e le crescenti opportunità nel mercato interno fanno dell’Arabia Saudita una scelta ambiziosa e promettente.

Singapore

Impossibile fare a meno di menzionare all’interno di questa disamina, una delle destinazioni di punta all’interno del contesto economico contemporaneo. Quella della città stato di Singapore è considerata tra le economie più competitive al mondo. A questo, si aggiunge una stabilità politica con pochi eguali, in grado di offrire un maggiore equilibrio anche alle imprese, specie attraverso il sistema fiscale favorevole che caratterizza il territorio. Non solo, Singapore presenta una posizione al quanto strategica, con la quale poter avere accesso ai sempre più ferventi mercati asiatici. In passato, questa destinazione veniva scelta come hub per il commercio internazionale, in tempi più recenti rappresenta una soluzione ideale per chi desidera fondare una startup tecnologica innovativa.

Germania

Menzionando una meta europea di altissimo livello in cui poter compiere investimenti professionali favorevoli, la Germania spicca come uno degli esempi più nobili. Si tratta di un ambiente dinamico e ricco di innovazione, all’interno del quale le imprese hanno la possibilità di fiorire, specie dietro la spinta di un quadro normativo semplificato e della presenza sul territorio della maggiore economia europea. Insomma, la Germania rappresenta un polo di altissimo spicco per chi intende entrare in mercati già maturi e ben consolidati, senza dover affrontare le sfide di avventurarsi in una economia in via di sviluppo o in un territorio culturalmente troppo lontano dal proprio personale contesto. Grazie a infrastrutture solide e un buon supporto governativo, inoltre, la Germania consente agli investitori di gestire al meglio le proprie politiche di impresa e, allo stesso tempo, di indirizzare i propri sforzi economici (e non solo) per l’innovazione e la ricerca.