Lo hanno ribattezzato, a ragione, come il vero antagonista di iPhone SE 2020: e, in effetti, proprio come il nuovo arrivo in casa Apple, Google Pixel 4a è un compatto che non può passare inosservato a chi proprio non riesce a convertirsi ai “padelloni”. I due device sono il top per chi vuole un compatto e restare allo stesso tempo nella fascia media del mercato: filosofie diverse, certo, ma in questo caso è l’esperienza utente legata a tutto l’universo Google a poter fare la differenza.
Restano comunque i dubbi sulle tempistiche di lancio: i Pixel 4 e 4 XL sono arrivati sul mercato lo scorso novembre, Google Pixel 4a avrebbe dovuto dare segni di vita già ad inizio primavera. Da marzo ad oggi, però, si sono succeduti solo rumors ed indiscrezioni: la presentazione ad agosto e l’effettiva disponibilità fissata per l’1 ottobre rischiano però di rendere già poco attuale uno smartphone che presto verrà affiancato anche dalla variante 5G (con qualche differenza anche sul piano hardware).
Detto ciò, andiamo a scoprire le caratteristiche di un dispositivo che non vuole tradire le aspettative.
Google Pixel 4a, salto di qualità col display
Il primo dettaglio che salta agli occhi è quello relativo alle dimensioni: 144 x 69,4 x 8,2 mm, tradotto circa 4 mm in meno in altezza rispetto al predecessore, il Pixel 3a, che peraltro contava su un display più piccolo. Il motivo? Via le anacronistiche bande nere in alto e in basso (che comunque caratterizzano anche il top di gamma), fotocamera anteriore che viene integrata in un foro, in alto a sinistra. Insomma, la diagonale arriva a 5.81 pollici, contro i 5.6 del predecessore. Non è l’unica caratteristica di rilievo del display di Google Pixel 4a, di tipo OLED, con protezione Gorilla Glass 4 e con risoluzione in Full HD+.
Scontato il passo in avanti sul processore: a bordo trova spazio uno Snapdragon 730, SoC firmato Qualcomm che viene completato da una GPU Adreno 618 e accompagnato da 6 GB di memoria RAM. Degni di nota i 128 GB di storage interno (di tipo UFS 2.1), considerato che i soli 64 GB rappresentavano un punto debole evidente del 3a.
Anche Google Pixel 4a tiene fede ad una caratteristica che rende la linea pressoché unica: sul retro è presente un’unica fotocamera, integrata in un modulo leggermente sporgente, col flash LED. La risoluzione è da 12,2 MP, si segnala un’apertura focale f/1.7 ma mai come in questo caso a fare la differenza è l’ottimizzazione software. La resa delle foto è di altissimo livello, anche l’app è stata ulteriormente migliorata: tante le modalità a disposizione dell’utente, quella notturna garantisce scatti al top anche con poca illuminazione. Grazie all’ISP Spectra 350 a bordo del già citato Snapdragon 730, poi, stabilizzazione ottica ed elettronica agiscono in contemporanea, finendo per regalare una resa perfetta nella registrazione dei video. Che, lo ricordiamo, possono avere una risoluzione in 4k a 30 fps. La selfie-cam arriva invece ad una risoluzione da 8 MP.
I punti deboli di Google Pixel 4a
La batteria, per cominciare. Nonostante l’aumento di capacità rispetto al Pixel 3a, 3.140 mAh (con ricarica rapida a 18 W) restano un quantitativo troppo basso per le esigenze attuali. Certo, si arriva a fine giornata senza un uso intensivo ma, per intenderci, gli appassionati di gaming online dovranno accontentarsi di video poker o giochini leggeri che non vadano poi a pesare sui consumi. Non c’è la ricarica wireless, né la certificazione IP68. Delusione anche per il sensore per le impronte digitali, piazzato sul retro: ci si poteva aspettare, se non l’integrazione nel display, almeno la presenza sul frame laterale. E, infine, la colorazione: ok le linee, perfette e con design inconfondibile, ma Google Pixel 4a arriva in Italia soltanto in nero, con tasto di accensione in verde. Un po’ anonimo.
Come detto, Google Pixel 4a sarà disponibile alla vendita sullo store ufficiale di Mountain View a partire dall’1 ottobre, anche se il 10 settembre partiranno i pre-ordini: costerà 399 euro, stesso prezzo con cui fu lanciato il Pixel 3a.