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Intercapedini vuote? Allora l’insufflaggio è la tecnica migliore per l’isolamento termico

Tantissimi edifici che sono stati realizzati tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta presentano delle intercapedini vuote. Al giorno d’oggi, quindi, si rende necessario intervenire cercando di sistemare questo aspetto e garantire all’abitazione un risparmio energetico maggiore. Le soluzioni di intervento, di solito, sono rappresentate dal cappotto termico e dall’insufflaggio.

L’isolamento termico di un edificio, quando avviene tramite insufflaggio, prevede il riempimento di tutte le varie intercapedini che sono vuote. Questa tecnica torna certamente utile in tutti quegli appartamenti in cui c’è uno spazio vuoto tra la parte interna e quella esterna del muro. il cappotto termico, invece, viene utilizzato soprattutto per le case di recente costruzione o per quelle in cui non ci sono intercapedini.

Isolamento termico: ecco perché spesso si punta sull’insuffllaggio

Proprio quello spazio vuoto tra le pareti rappresenta un motivo di dispersione termica. Di conseguenza, si ricorre spesso al sistema dell’insufflaggio, soprattutto per via del fatto che può contare su un’applicazione decisamente semplice e, al contempo, le tempistiche, così come la spesa economica da affrontare, è notevolmente ridotta.

Questo procedimento prevede di inserire, sfruttando un’apposita macchina a pressione, il materiale isolante prescelto all’interno dell’intercapedine. La scelta del materiale da usare avviene in base a diversi fattori, ma nella maggior parte dei casi si tratta di lana di roccia, polistirene, cellulosa e sughero.

La tecnica di insufflaggio delle pareti prevede di praticare dei fori internamente o esternamente rispetto all’abitazione, a delle distanze ben precise. Il materiale viene introdotto in tale spazio vuoto utilizzando un becco a pressione. Nella maggior parte dei casi, per completare tale procedimento, servono solamente pochi minuti. Dopo aver esaurito tale operazione, vengono collocati dei tappi, in modo tale da scongiurare che il materiale possa fuoriuscire dai fori praticati sulla parete.

In base a quanto è stato riportato da svariati studi, la tecnica di insufflaggio cellulosa è quella più utilizzando dal momento che consente di abbassare la trasmittanza termica fino a quattro volte in confronto a qualsiasi altro tipo di pre intervento posto in essere direttamente sulla parete. Una tecnica che garantisce efficienza e, in ultimo luogo, un risparmio energetico notevole, sia in termini di riscaldamento che di raffrescamento dell’ambiente. Non solo, i vantaggi si estendono anche al minor inquinamento rilasciato nell’atmosfera, così il miglioramento del comfort all’interno dell’ambiente domestico.

Tutti i vantaggi dell’insufflaggio cellulosa

Ci sono diversi punti di forza che giocano a favore dell’insufflaggio cellulosa. In primo luogo, il prezzo piuttosto limitato che viene praticato al metro quadro. In gran parte dei casi, siamo di fronte ad una spesa pari a circa 27 euro al metro quadro. È chiaro che l’esborso economico potrebbe poi essere influenzato dalle varie condizioni di operatività. Ad esempio, potrebbe crescere nel caso in cui i fori dovessero essere fatti esternamente, dal momento che sarebbe necessaria la predisposizione di un adeguato ponteggio.

Come detto, però, questa tecnica è sempre più diffusa dal momento che consente di ottenere un risultato finale molto importante. Il risparmio energetico è sotto gli occhi di tutti e i dati circa l’abbassamento della trasmittanza termica, a volte, lasciano davvero senza parole, per via della forbice differenziale rispetto alla situazione preesistente all’intervento.

Un minor consumo in termini di energia significa, ovviamente, che i consumi diminuiscono. Ecco, quindi, che anche la spesa per il riscaldamento scenderà notevolmente. Nel caso in cui l’intervento, inoltre, dovesse essere portato a termine in modo impeccabile da parte di aziende specializzate, c’è pure l’opportunità di sfruttare di apposite detrazioni fiscali.

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