Non sarà facile la strada per il nuovo Governo: all’orizzonte ci sono nubi scure a partire dal verdetto dell’UE sulla legge di bilancio, rispetto alla quale è molto probabile che l’Europa chiederà una manovra aggiuntiva per 5 miliardi di Euro ma anche sul fronte interno le cose non vanno meglio, con lo spettro di un referendum abrogativo del Jobs Act. Su questo si attende il giudizio di ammissibilità che dovrebbe arrivare positivo senza problemi e, in questo caso, gli italiani sarebbero chiamati nuovamente ad esprimersi tra aprile e giugno.
Se dovessimo tornare a votare su questo tema per il Governo sarebbe un’altra tegola sulla testa, perché l’abrogazione del Jobs Act, sebbene non certa, è probabilissima. E’ preoccupato per questo il Ministro Poletti e l’unica salvezza non per il governo ma per il PD sarebbe provocare una caduta di Gentiloni prima del voto sul probabile referendum che, così, slitterebbe di un anno, giusto il tempo per il partito di maggioranza di tirarsi fuori dalla brutta situazione in cui attualmente si trova.
Peraltro, secondo indiscrezioni, lo stesso Gentiloni avrebbe chiesto ai suoi Ministri di elaborare un programma minimo da realizzare in pochi mesi, consapevole che una breve durata del suo Governo è l’unica soluzione per evitare il tracollo del partito.