L’Austria ha sbarrato letteralmente le frontiere. Si teme una invasione di profughi e la paura è più forte di ogni altro sentimento, tanto che con 98 voti favorevoli e 67 contrari, il Parlamento di Vienna ha approvato le norme che inaspriscono il diritto di asilo. E’ considerato un testo molto rigido, forse uno dei più duri presenti in Europa finora: dal momento della concessione, si ha diritto di asilo per tre anni, si prevede la possibilità di dichiarare una sorta di stato di emergenza migratoria, durante il quale i migranti potranno essere bloccati alle frontiere senza neanche la possibilità di fare domanda di asilo.
Austria e UE, per questa ragione, sono in attrito, ma del resto a un primo ministro che dichiara di non poter accogliere tutte le miserie del mondo, non si ha manco la forza di rispondere. O forse sì, ma con poca educazione, visto che secondo Vienna gli altri Paesi non stanno facendo il loro lavoro e si è costretti ad agire di conseguenza. In Austria, da ora in avanti, se un richiedente asilo farà domanda, la stessa potrà essere rifiutata direttamente al confine e i migranti rispediti nel loro Paese di origine, ad eccezione di chi ha parenti stretti residenti in Austria, oppure per chi rischia torture disumane nelle nazioni di provenienza.
Inoltre, si prevede il famigerato stato di emergenza, ossia quando l’ordine pubblico o la sicurezza interna non saranno più garantiti. Il Brennero sarà il nodo cruciale, perché si rintrodurranno probabilmente i controlli di frontiera, con ripercussioni anche sul turismo italico.