Si direbbe una di quelle notizie di cui non può interessare nulla a nessuno: il Ttip è fallito! E che cos’è questo Ttip, ci interessa molto di più se fallisce il salumiere sotto casa. Già, perché tutto è passato in sordina nessuno o quasi ne sapeva nulla e nessuno sa cosa comporti il suo successo o il fallimento. Si tratta di un accordo di libero scambio commerciale tra gli Stati Uniti e l’Europa, sulla falsariga dell’altro canale di accordo che ormai in dirittura d’arrivo tra Stati Uniti e Asia, per contrastare il mercato cinese.
Detto così potrebbe sembrare anche una buona cosa, un’occasione per incrementare le esportazioni reciproche e, in effetti, potrebbe essere ma sotto c’è anche la nostra salute, perché da noi arriverebbe cibo incredibile da oltre oceano trattato con sistemi tra i più strampalati e irrispettosi per la salute pubblica pur di renderlo più attraente, come il pesce sbiancato con il cloro o le cozze schiarite con altri veleni.
Non parliamo, poi, dei cibi Ogm, tanto osteggiati in Europa, lasciati fuori dalla porta e che rientrerebbero dalla finestra e ancora assisteremmo all’invasione di “Parmesan” e vino fatto con la polvere. Alcune norme contenute nelle bozze di accordo vieterebbero addirittura leggi tendenti a limitare il commercio di tali alimenti nei vari ambiti nazionali. Il Ttip è fallito? Meno male, ma perché la gente non era informata di quanto stava succedendo?