Alla Messa di Pentecoste celebrata nella basilica di San Pietro, Papa Francesco ha ricordato ai fedeli accorsi per l’avvenimento che non siamo orfani, bensì figli di uno stesso Padre, il quale è buono e misericordioso. Figli di uno stesso Padre nonostante le piccole differenze che non fanno che moltiplicare la gioia.
Il Pontefice ha poi messo in guardia tutti dal cosiddetto analfabetismo spirituale, il quale ci rende tutti incapaci di pregare. Al Regina Coeli rafforza il concetto, dicendo che essere cristiani non equivale ad aderire a una dottrina, bensì legare la vita a Gesù. La dichiarazione di Papa Francesco è storica, in quanto richiama tutti alla comune condizione spirituale esortando a cercare soluzioni insieme, per poter affrontare i problemi.
Con i tradizionali paramenti rossi, Papa Francesco è entrato in processione nella Basilica di San Pietro e ha concelebrato con cardinali, vescovi e sacerdoti, abolendo il concetto dei nostri giorni che siamo orfani di Dio: la salvezza è rigenerazione, nella quale la paternità di Dio, nel dono del Figlio e dello Spirito Santo, ci deve liberare da questa convinzione, come quando ci si sente soli anche in mezzo alla gente, che diventa tristezza esistenziale; oppure quando si è convinti di poter fare a meno di Dio ma si ha nostalgia della sua vicinanza; appunto l’analfabetismo spirituale che ci rende incapaci di pregare e la difficoltà di sentire la vita eterna come una cosa reale.