Quando si parla di pignoramenti si accappona la pelle in automatico ma, per addolcire la pillola, si può parlare di pignoramento del quinto dello stipendio.
Cos’è il pignoramento del quinto dello stipendio?
Esistono due categorie di persone che percepiscono uno reddito mensile che, quindi, all’occorrenza, può essere pignorato:
- dipendenti: per loro non esiste un vero e proprio minimo vitale non pignorabile
- pensionati: per questa categoria, invece, esiste un minimo vitale impignorabile
I limiti del pignoramento dello stipendio
Sono riconosciute due modalità di pignoramento del reddito ad oggi:
- pignoramento notificato al datore di lavoro
- pignoramento notificato in banca
pignoramento notificato al datore di lavoro
In questo caso si parla di pignoramento conto terzi e il datore di lavoro comunicherà al creditore pignorante se il dipendente (debitore) è a credito o meno di somme di denaro.
A questo punto è bene ricordare un punto fondamentale: il creditore non può pignorare più di un quinto dello stipendio (importo che è calcolato sul netto dello stipendio)
Nell’atto di pignoramento presso terzi è contenuta una citazione a comparire a un’udienza innanzi al tribunale civile, sia per il debitore che per il terzo pignorato (il datore di lavoro). Tale udienza si tiene proprio per verificare le dichiarazioni del datore di lavoro in merito a eventuali crediti del debitore. Se la dichiarazione risulta positiva (esistono quindi dei crediti presso il datore di lavoro) si procede al pignoramento degli stessi, se, invece, la dichiarazione è negativa (inesistenza di crediti del lavoratore) si procederà solo alla trattenuta del quinto dello stipendio mensilmente. Dopo tale udienza, non prima, il datore di lavoro per legge è obbligato a trattenere 1/5 dello stipendio e versarlo direttamente al creditore fino a quando il debito non risulterà totalmente sanato.
Questa procedura viene effettuata per qualsiasi tipo di stipendio (anche uno stipendio mensile di 300 euro è pignorabile per 1/5 dell’importo netto per intenderci). Non esistono soglie minime sotto le quali lo stipendio non risulti pignorabile.
Calcolo del pignoramento del quinto dello stipendio
La base di calcolo per il pignoramento del quinto dello stipendio è il netto dell’importo della busta paga (sottraendo dal lordo tutte le trattenute fiscali, eventuali cessioni volontarie o deleghe di pagamento).
Se esiste una cessione del quinto dello stipendio che succede al pignoramento?
Il pignoramento del quinto dello stipendio non tiene assolutamente conto di una eventuale cessione del quinto presente in busta paga. Ciò significa che se, su un importo netto mensile di 1.000 euro, esiste già una trattenuta pari a 1/5 (1000 euro/5= 200 euro) e la somma mensile a disposizione del lavoratore è di 800 euro, il pignoramento del quinto dello stipendio sarà comunque calcolata su 1000 euro, senza tenere alcun conto, quindi, della cessione del quinto già esistente.
Se esistono più pignoramenti contemporaneamente, come ci si comporta?
Nel caso in cui si vengano a sommare più pignoramenti contemporaneamente, di norma, non si può far altro che metterli in coda e, nello specifico, procedere con il saldo di ciascun pignoramento solo quando il precedente sarà stato completamente soddisfatto.
Ad ogni modo esistono delle eccezioni quando i crediti che originano i pignoramenti sono di diversa natura:
- crediti privati: ad esempio un fornitore, un parente per un prestito…
- crediti per somme dovute allo stato: tasse e similari gestiti quasi sempre da Equitalia
- crediti per alimenti: nel caso degli assegni riconosciuti all’ex coniuge in caso di divorzio
Quindi, nel caso in cui i pignoramenti siano generati da crediti diversi, è possibile che i pignoramenti avvengano contemporaneamente superando, pertanto, il quinto dello stipendio ma a patto che lo stipendio non scenda oltre la sua metà.
Se durante il pignoramento il lavoro si dimette o viene licenziato, che succede?
In qualsiasi caso di cessazione del rapporto di lavoro il pignoramento, se non ancora saldato del tutto, sarà bloccato. Riprenderà il suo corso nel momento in cui il debitore sarà nuovamente assunto. Ti consigliamo comunque di documentarti sul sito eticambio.it, sito specializzato in fisco e prestiti.
Pignoramento in banca
Il pignoramento in banca avviene con le stesse modalità del pignoramento al datore di lavoro.
Se al momento del pignoramento non ci sono somme depositate in banca il pignoramento si chiude con esito negativo.
Se ci sono somme depositate, invece, il pignoramento non può essere integrale ma può riguardare solo le somme superiori a 1.345,56 euro (perché la legge dispone che non sono pignorabili le somme depositate sul conto pari a tre volte l’assegno sociale di 448,52 euro per il 2016).
Per questo motivo i lavoratori possono cercare di prelevare periodicamente delle somme dal conto in modo da tenere i gli importi sotto la soglia degli € 1345,56 non rischiando, così, il pignoramento dei risparmi.
Il pignoramento del quinto dello stipendio è comunque una sorta di tutela per far si che tutti possano avere un minimo garantito a disposizione.
Sei mai incappato nel pignoramento? Come ti sei mosso?