Come stanno gli italiani o meglio, come si sentono? Un’indagine dell’Eurispes fotografa una situazione italiana impietosa, scarna, solo due aspetti della società italiana ma due dati che la dicono tutta: i Giovani non ce la fanno a portare avanti una vita autonoma, 1 su 10 torna a casa e non è il fenomeno dei cosiddetti “bamboccioni” come sono stati definiti da un Ministro del Governo Monti i nostri giovani.
Conta molto la precarietà del lavoro, per cui molti hanno scelto la vita in autonomia contando sul presente, fatto di un lavoro che, a conti fatti, lo consentiva. La dinamica del lavoro porta molti di loro a non essere più in grado di far fronte ai costi della vita autonoma. Molti altri tentano di tirare avanti con l’aiuto dei genitori ma alla lunga questa condizione può diventare insostenibile. Il secondo dato riguarda la povertà: un italiano su 4, significa il 25% degli italiani, si sente povero. Questo stato d’animo è da comprendere.
A nessuno piace sentirsi o definirsi povero, c’è una dignità e un orgoglio che porta a negare i gravi problemi che affliggono le persone, magari senza esaltazione ma nemmeno ostentando le difficoltà. Se un quarto degli italiani si sentono poveri, vuol dire che almeno la metà lo è veramente. All’indice i divorzi che aumentano le spese.