Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha annunciato novità importanti relative alla parziale riapertura degli impianti sportivi in Italia. Vale la pena ricordare che già lo scorso fine settimana, in occasione della prima giornata di Serie A, diversi stadi hanno potuto ospitare 1.000 spettatori. Si è trattato di un primissimo passo, quasi simbolico, verso il ritorno alla normalità che verrà peraltro ripetuto anche durante il prossimo week-end.
Scadenza decreto anticipata al 4?
Ma la prima svolta concreta dovrebbe arrivare con la terza giornata, ad inizio ottobre: l’intenzione è quella di anticipare di qualche giorno la scadenza dell’attuale Decreto del Presidente del Consiglio, portandola al 4 e dando quindi modo a Regioni e club di organizzare un afflusso più sostenuto negli impianti. Più in particolare, Lega e FIGC spingono verso la riapertura parziale pari al 25% della capienza degli stadi.
Non sarà semplice, anche perché nelle ultime ore è trapelata un’indiscrezione su un paletto importante che renderebbe quasi impossibile arrivare a quella soglia. L’intenzione del Governo e del Comitato Tecnico Scientifico è quella di limitare a 1.000 le persone presenti in singoli settori: tradotto, in molti impianti di Serie A facendo la somma di questi settori non si arriverebbe a coprire il 25% del totale.
E’ per questo motivo che si sta già studiando come rendere più capillari i singoli settori, introducendo i cosiddetti “blocchi funzionali”: di fatto è già così in molti stadi, visto che all’interno di uno stesso settore è possibile individuare delle aree interne che abbiano poi una propria uscita indipendente. Per fare un esempio, lo stadio di San Siro vanta una capienza massima di 75.871 spettatori, il 25% permetterebbe di arrivare così a circa 19mila ingressi che, di questi tempi, non sarebbero male. I settori, però, sono 11, comprendendo tutti e tre gli anelli, quindi il massimo raggiungibile con questo paletto sarebbe 11mila spettattori. Discorso simile anche per l’Olimpico di Roma: capienza di 70.364 persone, 25% fissato a 17.600 ma settori che sono solitamente 6-7.
In attesa di precisazioni
Insomma, sono necessarie ulteriori precisazioni in merito che potrebbero arrivare già durante la giornata di oggi. I club si stanno già attivando per mettere in modo le procedure di sicurezza che probabilmente verranno approvate dal CTS: oltre ai già citati ingressi indipendenti, si dovrebbe pianificare anche una scaletta per le entrate, scaglionate di un quarto d’ora, mentre sarà consentita la vendita di biglietti nominali e con prenotazione e assegnazione del posto a sedere. E’ importante ricordare che come sempre sarà obbligatorio l’uso della mascherina (gli steward, che misureranno anche la temperatura corporea, la forniranno a chi ne è sprovvisto) e dovrà essere rispettato l’obbligo di distanziamento di 1 metro. Non è tutto: sarà vietato portare all’interno degli stadi bandiere e striscioni, mentre per i palazzetti al chiuso il massimo di persone per settore sarà fissato a 200.
Le dichiarazioni
Nonostante nella serata di ieri siano arrivate le parole poco rassicuranti del Ministro della Salute, Roberto Speranza (“Ad oggi le priorità sono le scuole, non gli stadi”), le dichiarazioni di Spadafora lasciano immaginare che da inizio ottobre potrebbe esserci davvero la prima svolta nel post-lockdown: “Il nuovo protocollo per la graduale riapertura degli stadi e di altri impianti sportivi dovrebbe essere approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e poi approvato venerdì dal CTS. Il mio obiettivo è riavere i tifosi negli stadi e in tutti gli impianti, per tutte le discipline, ma per farlo dobbiamo seguire delle regole che siano uniformi”.
Sullo stesso tenore le parole di Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, riportate anche da Roma Daily News: “Con rispetto del distanziamento, uso delle mascherine e igienizzanti e divieto di abbracci, si può pensare anche ad un ingresso dei tifosi per un terzo della capienza degli Stadi. All’Olimpico, ad esempio, potrebbero entrare già 20 o 25mila tifosi”.