Alopecia è un problema che assilla soprattutto molti uomini. E’ un problema prevalentemente maschile perché, sebbene manchino le evidenze scientifiche, pare sia in qualche modo legato al quadro ormonale e al testosterone. Ovviamente il quadro ormonale maschile e quello femminile sono ben diversi, soprattutto sono fortemente diversi (per fortuna) i livelli di testosterone. Molti scienziati ritengono che questo sia alla base del problema dell’alopecia e della calvizie ma da alcuni anni ha preso piede nel mondo accademico l’ipotesi che nella caduta dei capelli sia coinvolto anche e soprattutto il sistema immunitario che minerebbe il bulbo pilifero provocando la caduta del capello.
Partendo da questa ipotesi, due gruppi di ricercatori indipendenti uno all’Università di Yale e Stanford e l’altro alla Columbia University, hanno messo in atto una sperimentazione con due farmaci in uso clinico, uno per la cura dell’artrite reumatoide, il Tofacitinib e l’altro usato per curare una forma di tumore del midollo osseo, il Ruxolitinib, entrambi con la capacità di inibire il sistema immunitario, riducendo conseguentemente l’azione sul bulbo pilifero; entrambi i farmaci appartengono alla classe dei JAK inibitori. I risultati delle due sperimentazioni sono state pubblicate sul Journal of Clinical Investigation/Insight e confermano quelle che finora erano soltanto ipotesi teoriche.
Nella sperimentazione dell’Università di Yale e Stanford, è stato usato il farmaco per l’artrite reumatoide, il Tofacitinib in dose di 5mg 2 volte al giorno per tre mesi su 66 pazienti sofferenti di alopecia areata. Il risultato è stata una ricrescita dei capelli nella metà dei pazienti sottoposti a sperimentazione. Tra i casi di risposta positiva, un terzo ha visto ricrescere il 50% dei capelli persi. Occorre, secondo gli scienziati, verificare gli effetti sul lungo termine e studiare l’applicabilità sui pazienti più piccoli che non sono immuni da questo genere di problema con effetti anche psicologici devastanti.
Nella seconda sperimentazione alla Columbia University il campione era decisamente più ridotto, solo 12 pazienti ed è stato usato l’altro farmaco, il Ruxolitinib in dose di 20mg due volte al giorno per tre/sei mesi, ottenendo la ricrescita dei capelli in tre quarti dei pazienti. Tra questi, nel 77% dei casi la ricrescita ha consentito di recuperare il 95% dei capelli persi. Purtroppo, però, dopo la sospensione della cura è ripresa la caduta, anche se a ritmo decisamente inferiore a quello precedente.