Gli USA, per la prima volta da quando hanno dichiarato guerra contro l’ISIS; non solo manderanno 250 uomini in Siria per combattere il Califfato, bensì combatteranno una guerra cibernetica hackerando tutti i canali di comunicazione dell’ISIS in Rete.
La fonte della rivelazione di questa sorta di guerra a colpi di mouse e tastiera è da reputarsi al NYC. Gli USA cercheranno, con aiuto di esperti informatici, di manipolare i network di comunicazione e fermare quindi la potente campagna di reclutamento messa in atto dal Califfato allo scopo di diffondere il suo messaggio e reclutare nuovi combattenti. I mezzi usati dall’ISIS attraggono molto giovani ragazzi, i quali si arruolano in cerca di una vita migliore, per poi trovarsi invischiati in qualcosa più grande di loro. Molti, lo ricordiamo, non sono mai tornati, in quanto l’ISIS li ha barbaramente uccisi in quanto traditori.
Fino ad ora, il Cyber Command USA, ossia il braccio militare della NSA, si è concentrato sui Paesi quali Iran, Corea del Nord, Cina e addirittura Russia, nazioni note per fare il doppio gioco dal punto di vista militare. Mai si era intentato di condurre attacchi cibernetici contro l’ISIS, ma si rivela necessario anche perché il Califfato conduce la maggior parte delle sue operazioni quotidiane via network, compresi i pagamenti ai suoi combattenti. Seguendo anche solo delle piccole tracce nel mondo virtuale, si può risalire a persone reali, pesci piccoli o grandi capi che siano.